ABRUZZO – “Quello di viale Bovio a Pescara è uno dei 13 sportelli della Bper che chiuderanno dal 20 maggio prossimo” – riporta un servizio della TgR Abruzzo andato in onda oggi -. “La pandemia ha dato una forte accelerazione alle operazioni online – si difende la Bper – che comunque ha tuttora il maggior numero di filiali in Abruzzo con 900 addetti”.
Ci ha provato la Regione a farla desistere ma l’unica certezza è il salvataggio dei posti di lavoro. Il de profundis è stato già pronunciato per i centri più piccoli, ovvero quelli che già non hanno più sportelli: Crecchio, Casalincontrada, Frisa, Ovindoli, Castelvecchio Subequo; e a questi seguiranno gli altri centri: Paglieta, Bucchianico, Lanciano, Miglianico, Luco dei Marsi, San Benedetto dei Marsi, L’Aquila, Pescara.
Sono 15 comunque i dipendenti che verranno dirottati altrove – riporta sempre la TgR Abruzzo – rimpiazzando chi va in pensione, e grazie all’accordo sindacale dell’anno scorso lasceranno il lavoro nel prossimo triennio in 1.100, “ma è un sacrificio – dice la Fisac Cgil nella persona di Anna Trovato – che ha consentito di salvare il posto ai più giovani, resteranno 7 filiali ma non quella dell’Aquila, ancora attivo invece il sito decentrato della Direzione territoriale, per permettere ai dipendenti di rimanere a lavorare in questa sede del capoluogo invece di viaggiare su Lanciano e Ancona”.
Ma è proprio a Lanciano, la culla della storica banca territoriale, che la ferita brucia e brucerà di più. La sindacalista della Cgil conferma che comunque “chiuderanno le 13 filiali presenti qui in Abruzzo, dispiace per queste chiusure perché sono abbandoni veri e propri dei territori. I dipendenti che stanno nello stabile della sede di Lanciano stanno continuando le loro attività perché poi nell’arco del tempo, passeranno degli anni, ci saranno delle riorganizzazioni che potrebbero portare a riduzioni di posti di lavoro”.